Lancio del Vortex

Record del mondo lancio del giavellotto
Record italiano lancio vortex

 Il lancio del vortex

Nell’atletica leggera giovanile il lancio del vortex si utilizza come propedeutico al lancio del giavellotto. Il vortex è un attrezzo fatto a forma aerodinamica costituito da una coda e da un corpo centrale lungo circa 32 cm, con 30 cm circa di circonferenza e del peso di circa 150 grammi, di materiale sintetico morbido e leggero (gomma, spugna e materiali similari) e colori variabili nelle diverse case produttrici. Le due parti così si distinguono in particolare:
1) nella parte antistante a forma ovale simile a una piccola palla da rugby vi sono posti tre fori con due funzioni:
‒ di stabilizzazione dell’attrezzo;
‒ al passaggio dell’aria emettono un fischio mentre l’attrezzo è in volo, da cui il nome.
2) la parte retrostante a forma di coda.
La pedana di lancio è la medesima del giavellotto e vi sono inoltre le stesse regole di lancio valido.
Il lancio del vortex lo si utilizza nelle categorie esordienti (6-11 anni) e ragazzi/e (12-13 anni) al fine di avviare i giovanissimi a un lancio veloce, oltre che con gli atleti con disabilità.
L’impugnatura dell’attrezzo prevede due possibilità:
‒ con il pollice e l’indice della mano nella parte prossimale della parte centrale;
‒ con il pollice contrapposto alle altre quattro dita.
Non bisogna tenere l’attrezzo troppo stretto.
Il vortex si può lanciare da fermi (soprattutto per chi è agli inizi) o in movimento a seconda della gara e delle preferenze dell’atleta. Necessita di buone qualità coordinative e motorie.

2. Lancio da fermo
Ci si posiziona alla fine della pedana di lancio, a qualche metro di distanza. Si impugna l’attrezzo a una mano. Peso del corpo nella parte inferiore. Avanzare col busto all’indietro e lanciare l’attrezzo a braccio disteso con frustata finale del polso, un gesto che imprime all’attrezzo la giusta potenza, prestando attenzione a non superare il fermapiedi. Quando è lanciato correttamente esso conserva perfettamente la traiettoria e segnala la sua presenza con l’emissione di un fischio causato dall’aria che passa attraverso dei fori.
3. Lancio in movimento
Esaminiamo ora il lancio in movimento. Premessa: come per tutti i lanci, i movimenti (catena cinetica) partiranno sempre dai piedi e a seguire interesseranno i polpacci, le ginocchia, i quadricipiti, i fianchi, il tronco, le braccia, la mano. La direzione di volo è relativa al settore di lancio. L’obiettivo è far volare l’attrezzo in aria, raggiungendo la massima distanza possibile; quindi a) migliore parabola; b) migliore profondità per un risultato migliore.
Il lancio avrà:
‒ una fase ciclica in cui il corpo è frontale alla direzione di lancio;
‒ una fase aciclica in cui il corpo è laterale alla zona di lancio.
FASE DI PARTENZA L’atleta si pone frontalmente alla direzione di lancio, con il peso nella parte posteriore del corpo, afferra il vortex. Il braccio “sfilato” dovrà sempre trovarsi al di sopra dell’altezza della spalla.
FASE CICLICA MOVIMENTO FRONTALE L’atleta eseguirà frontalmente circa 4 passi, partendo con il peso indietro e il braccio disteso, con la mano che afferra il vortex. La velocità di corsa è in leggera progressione con un passo sempre più ampio.
FASE ACICLICA MOVIMENTO FRONTALE Poi l’atleta si disporrà lateralmente alla direzione di lancio, eseguirà i cosiddetti passi speciali. Prima possibile impostare la coordinazione crociata della gamba destra in avanzamento e la contemporanea azione del braccio destro che arretra la “sfilata”. Dopo il passaggio tra la fase ciclica e quella aciclica, il passo impulso è un altro elemento tecnico cruciale nel lancio del vortex come per il lancio del giavellotto.
Il passo impulso è costruito su un elemento ritmico in tre tempi:
‒ sinistro;
‒ superamento con il destro (passo impulso);
‒ sinistro (passo finale – gamba puntello).
Il passo impulso dev’essere radente e orientato verso l’avanti, con l’obiettivo di toccare il terreno prima possibile, mentre il busto resta leggermente inclinato verso dietro, sorpassato dall’azione repentina degli arti inferiori. La spalla sinistra agisce come supporto. L’indietreggiare consapevole dell’arto lanciante e la rotazione della spalla e del gomito in alto verso l’avanti, aumenta il pre-tensionamento, concorrendo a creare le condizioni vantaggiose per il lancio stesso.
FINALE DI LANCIO Concentrarsi sull’azione della spalla e non su quella del gomito. L’attrezzo esce sopra la testa. Gli occhi seguono il vortex anche per scongiurare l’eventuale lancio nullo. Il lancio deve effettuarsi partendo da braccio flesso. Mantenere sempre la massima scioltezza sino al completamento dell’azione finale del lancio con il braccio. Durante il lancio abbassare il lato sinistro del corpo e portare la spalla sinistra verso dietro. Non bisognerà posizionare il braccio di lancio sotto la spalla, poiché la parabola risulterebbe troppo alta e il dinamismo tutto a carico della parte superiore del corpo. L’atleta si concentrerà sull’azione della spalla e non su quella del gomito; l’attrezzo uscirà da sopra la testa. L’azione finale di lancio sarà come quella di una frustata, utilizzando una buona rotazione del polso. L’atleta con gli occhi seguirà l’attrezzo in volo anche per scongiurare il nullo. Il vortex seguirà una parabola, non dovrà essere né schiacciato verso terra né lanciato verso il cielo. Il Giudice di Gara rileverà il punto in cui l’attrezzo si sarà conficcato sul terreno, sarà rilevata la misura e recuperato l’attrezzo per poter effettuare il prossimo lancio.
Il numero di prove che l’atleta eseguirà in gara sarà stabilito dal Comitato Regionale di appartenenza, non esistendo un regolamento universale in tal senso. In genere l’atleta eseguirà tre prove. Nella classifica finale sarà considerata la prova migliore ottenuta da ogni singolo atleta.
4. Regolamento
Il lancio del vortex avviene sulla pedana utilizzata per il lancio del giavellotto (rettilinea lunga circa 30 m, a differenza degli altri lanci: peso, martello e disco) lungo la quale l’atleta prende la rincorsa. L’attrezzo deve atterrare di punta.
Il lancio è considerato nullo di pedana quando:
‒ l’atleta tocca con qualsiasi parte del corpo le linee che delimitano l’arco di lancio o la zona antistante;
‒ l’atleta abbandona la pedana prima che l’attrezzo tocchi il terreno.
Il lancio è considerato nullo di settore quando:
‒ il vortex è lanciato fuori dalle linee di settore.
Il regolamento FISDIR per l’atletica leggera settore promozionale prevede il lancio del vortex con tre lanci per ogni atleta.
5. Le qualità
Le qualità più importanti che deve avere un lanciatore, in questo caso specifico del vortex, sono:
‒ forza veloce;
‒ mobilità dell’articolazione scapolo-omerale;
‒ coordinazione dinamica generale;
‒ senso del ritmo.